venerdì 17 luglio 2015

Finanziamenti pubblici ai giornali elenco

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Finanziamenti pubblici ai giornali elenco

Verificane la fattibilità online ! Confronta le offerte di finanziamento e scopri la soluzione migliore per te. Credimi è la società leader del finanziamento digitale per le imprese. Grillo ha detto che i giornali riescono a vivere grazie ai contributi pubblici. Molti hanno risposto che i contributi dello Stato non esistono più da un pezzo. Ci sono e vanno ad alcune testate.


In percentuale più alta alle piccole e addirittura alle microscopiche, che credevamo scomparse. Lo scorso gennaio, proprio mentre il paese si apprestava a entrare in campagna elettorale, il capo politico del Movimento Stelle Luigi Di Maio ha ribadito come fosse sua intenzione “abolire i finanziamenti ai quotidiani e all’editoria”. In effetti nel programma elettorale dei Stelle tutto questo è riportato a chiare lettere.


Guardando ai dati degli ultimi due anni, si nota come i finanziamenti pubblici ai giornali siano stati superiori a milioni di euro. Una cifra monstre, ai livelli del fiume di quattrini pubblici regalati ai giornali : un miliardo e 3milioni di euro. Il finanziamento pubblico ai giornali di partito.


Alcune delle testate presenti infatti possono essere definite delle autentiche sconosciute. La questione italiana dei finanziamenti pubblici all’editoria – che ritorna ciclicamente nel dibattito pubblico, e torna fuori ogni volta che si parla della crisi dei giornali – è piuttosto complicata: ci sono varie forme di contributi (diretti, indiretti o tutti e due insieme), qualcuno può riceverli, altri ne sono esclusi, ci sono. Chi ha diritto oggi al finanziamento pubblico ai giornali ? Previous post ← A quali giornali vanno i contributi pubblici. L’Editoria italiana ha subito negli ultimi anni molteplici riforme legislative per quanto concerne i finanziamenti erogati a livello statale, delineando un trend di riduzione delle risorse erogate in qualsiasi secondo le diverse forme in modo verticale dallo stato italiano. Da l’Unità a La Padania, fino a Europa e Liberazione.


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Storie politiche profondamente diverse, ma con un minimo comune denominatore: si tratta di giornali di partito che nonostante i corposi aiuti pubblici hanno avuto una fine ingloriosa. Non solo Radio Radicale, senza fondi pubblici ecco i giornali che rischiano di sparire. Possono accedere ai finanziamenti i giornali per ciechi ed ipovedenti.


Giornali per esclusivo uso all’estero. Paradossalmente, la motivazione che giustifica i finanziamenti ai giornali è stata “confermata” proprio dalla ultime scelte editoriali del giornale di Padellaro che ha dovuto fare i conti con le leggi del mercato e chiudere un occhio su ciò che poteva essere interessante e altamente informativo ma poco remunerativo. Infatti, un giornale come Pubblico non vendeva ed è fallito.


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Noi siamo favorevoli a togliere ai giornali di partito di finanziamenti pubblici. Ma rimane un fatto: Grillo fa questa crociata per 1milioni di euro quando lo Stato ha miliardi di debiti verso le aziende italiane, una tassazione sul lavoro tra le più alte al mondo. Come cambiano i contributi pubblici ai giornali – Il Post. Convenzione Prestiti Pensionati fino a 50. Miglior Tasso Cessione Quinto.


Ecco quali sono i finanziamenti pubblici ai giornali : come funziona e quali sono. Dopo soli 1giorni dalla nascita, chiude i battenti la redazione del giornale fondato da Luca Telese, chiamato “Pubblico”. Naturalmente questo è un caso che fa discutere, soprattutto per le lamentele dei redattori che sono rimasti così velocemente senza. I contributi pubblici all’editoria, poi, non potranno superare il dei ricavi dell’impresa editoriale e potranno avere la precedenza, nell’accesso ai finanziamenti , quelle testate che stabilizzano giornalisti under 35.


Per fare un esempio della portata delle risorse assegnate alle singole testate basti solo pensare ai 2milioni di euro assegnati ai quotidiani del gruppo RCS, così come agli oltre destinati a La Repubblica e l’Espresso. I quotidiani prendono ancora i finanziamenti pubblici. Ma se guardiamo al debito pubblico e alle tasse che tutti gli italiani sono costretti a pagare per colpa anche dei finanziamenti ai partiti ed ai loro giornali , la voglia di ridere ci passa all’istante. Tra le tante questioni annose che riguardano il mondo dell’editoria, quella dei finanziamenti pubblici ai quotidiani è senza dubbio la più complicata.


Difficile orientarsi, infatti, nel groviglio di leggi, provvedimenti e delibere che regolamentano i criteri di erogazione dei contributi alle singole testate giornalistiche.

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